venerdì 25 aprile 2014

Il tempo che passa

Quando si supera una certa età - ormai è accertato - il tempo accelera in maniera esponenziale, le cose da fare si accumulano, certe cose che si ritenevano importanti una volta passano in secondo piano - e in lontananza si inizia a sentire quel tic tac che segnala un tempo che andrà a scadere, prima o poi.
A parte queste lamentele da "vecchia" signora c'è il problema della mia assenza da qui, quasi cronica. Ormai posso permettermi solo qualche breve salto sul web, piccole toccate e fughe.
La settimana scorsa ho visto un'amica che non vedevo da mesi; da poco la sua ragazza l'aveva lasciata dopo 4 anni di relazione, era comprensibilmente affranta e delusa. La mia amica è andata ad abitare temporaneamente da una sua conoscente (che chiamerò S.) con una camera libera; una sera c'è stata una cena con un'altra donna invitata dalla mia amica: è stato colpo di fulmine tra l'invitata ed S., adesso stanno felicemente insieme (con momentaneo imbarazzo della mia amica).
Sentendo questo racconto per un momento ho provato quella fitta d'invidia che ho provato in altri tempi ("a loro è successo, a me mai...eh..."); poi tutto è tornato ad essere normale - la sensazione di estraneità e lontananza, più che rassegnazione. Il tempo passa.



Intanto il mondo lì fuori dà segnali al solito contrastanti, ma forse è meglio concentrarsi sulle cose positive.

Come molti avranno saputo di recente il tribunale di Grosseto ha ordinato di trascrivere nel registro civile il matrimonio di due uomini che si erano sposati a New York un paio di anni fa; questo atto avrà pochi effetti pratici, ma ha comunque un alto valore simbolico - è la prima volta che succede nel nostro paese. Qui un paio di post che spiegano la situazione giuridica dei matrimoni in Italia.

Ho trovato un blog in inglese che raccoglie le testimonianze di gay che raccontano la loro infanzia e di come sono cresciuti in un mondo che certamente non ha reso loro le cose facili; queste testimonianze sono anche state raccolte in un libro. Il blog si chiama "Born this way", tra gli ultimi post mi ha colpito quello di Tatiana, giovane russa che ha la speranza un giorno di potersi sposare con la compagna e avere figli - nonostante viva in uno dei paesi più omofobi e pericolosi dell'Europa.

In Italia si sta lavorando alla produzione di un documentario sulla realtà degli omosessuali d'oggi: "Ci chiamano diversi" (sul blog linkato si trovano già dei trailer). Speriamo di poterlo vedere al più presto, magari anche nei cinema.